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Elly&Brando
view post Posted on 5/5/2010, 11:13





Le Origini

L’antenato dell’alano va ricercato nel capostipite originario, antenato di tutti i cani di gran mole e dei molossi in genere.

La prima immagine che ricorda la figura dell’Alano, è quella rinvenuta in una tomba egizia del 3000 a.C.. Vi è raffigurato un cane di grande mole e dal mantello arlecchino ma il suo aspetto è molto più simile all'attuale Cane dei Faraoni dall' inconsueto mantello pezzato. D’altra parte non vi è alcuna prova che lasci immaginare che gli Egizi abbiano allevato cani "tipo mastino".

E’ invece certo che i popoli medio-orientali allevassero e preferissero cani di grande stazza, possenti e vigorosi, dalla testa pesante, orecchie pendule e labbro cadente. Secondo Siber, il re macedone Selenco I possedeva splendidi esemplari e ne faceva dono ai sovrani dei popoli alleati.
I più eminenti cinologi concordano nel riconoscere quale antenato atavico di tutti i molossoidi e delle razze con essi incrociati, il Mastino del Tibet.

Zoologi famosi quali Keller (1903) e Tschudy di Basilea (1926) formulano l’ipotesi che i Fenici diffondessero in Europa, arrivando fino alle coste delle odierne Francia e Inghilterra, i loro cani e servendosene anche come merce di scambio. Questi cani di origine indo-europea avrebbero concorso all’origine del Canis familiaris decumanus, universalmente accettato come il diretto antenato dei Mastini europei, utilizzati allora e per molti secoli ancora per la caccia al cinghiale e per il combattimento contro gli orsi e i tori, ovvero l’avo della specie medioevale teutonica del cane da presa, detto Saupaker (acchiappa cinghiali).

Un’altra tesi concorda nell'origine indo-europea, ma sostiene che fu il battagliero popolo degli Alani a diffondere i loro grandi e forti cani da presa durante le campagne di guerra. Gli Alani furono assoggettati dagli Unni nella seconda metà del IV secolo e attraverso grandi migrazioni, insieme ai loro cani, giunsero in ogni regione d’Europa.

È tuttavia palese che nell’antichità siano stati allevati cani da presa di grande mole, combattivi e possenti. Anche i Romani li ebbero in gran considerazione, fino ad importarne molti esemplari, dopo la conquista della Britannia. Fu istituita persino la carica del Procurator Cynologie, un ufficiale romano che risiedeva a Winchester, detta "la città dei cani" e aveva il mandato di scegliere i soggetti superiori per inviarli a Roma.

Nel Medioevo i molossi erano allevati per due scopi: la guerra e la caccia. I cani da guerra dovevano essere dotati d’enorme ardimento e ferocia per affrontare il nemico in battaglia protetti da corazze rafforzate con lance e punte affilate. I cani da caccia dovevano avere il vigore di attaccare e uccidere orsi e cinghiali, dopo aver scovato e raggiunto le prede. Velocità e scatto erano doti essenziali e per ottenerle era fondamentale la presenza di una struttura longilinea e alquanto leggera.

Molti cinologi ipotizzano che per ottenere il cacciatore migliore, possente e veloce, agile e scattante furono incrociati mastini e levrieri.

Lo zoologo Brehm sostiene che fu nei secoli XII e XIII che si ottenne da tali incroci l'Alano medioevale. Dhers (1956) invece scarta questa supposizione, affermando che l'Alano moderno non possiede alcuna peculiarità dei Graioidi (levrieri). Testimonianza essenziale resta in ogni caso il testo "Miroir" (XVI) di Gaston Conte de La Foix, conosciuto anche come Phoebus, in cui si descrivono i cani che costituivano le mute per la caccia al cinghiale, denominandoli "alaunt vautrait". Gli stessi cani sono perfino raffigurati in un altro tomo del Phoebus, "Livre de Chasse" del 1387 e, senza ombra di dubbio, l’immagine può essere paragonata soltanto all'Alano. D’altra parte, non sono poche le rappresentazioni iconografiche dell’epoca: quadri, arazzi e gobelin, mostrano scene di caccia dove questo tipo di cane è il protagonista. Va evidenziato che le orecchie sono tagliate cortissime, sicuramente per non offrire un appiglio alla preda.

Vi sono scrittori che tentano di assegnare all’antenato dell'Alano, un paese d’origine sin dal XV secolo. Sostengono che, in quel periodo, il cane da muta più affine all’Alano, era ricercato dai nobili inglesi. In ogni caso va evidenziato che tra i cani giganti l'unico ad avere una pur indefinita rassomiglianza con l'alano è il Mastiff, ossia il Mastino Inglese. Stranamente Angelo Vecchio nel suo testo sulle razze canine del 1912, denomina Grande Danese l'Alano e considera sinonimo di Mastiff il nome Alano. Molte stampe ottocentesche inglesi rappresentano una specie di mastino leggero definito appunto Alano, termine completamente inesistente nell’attuale nomenclatura delle razze in Inghilterra.
Riguardo alle nostre mute, va rammentato l’uso tra i sovrani dei vari Paesi di scambiarsi i migliori cani, considerati come un dono prezioso e raffinato. Inizia così, un inconsapevole scambio delle migliori "linee di sangue".

Nei secoli XVII e XVIII scopriamo in Germania un cane sempre più simile al nostro Alano e, da scritti dell'epoca, apprendiamo che nel nord del Paese si preferiva un soggetto più massiccio e pesante, mentre al sud un elemento più elegante e veloce. Gradualmente ci avviamo verso un’epoca in cui si realizza una vera e propria selezione nell’intento di ottenere cani di razza provvisti di caratteristiche morfologiche caratteriali e, quindi funzionali, ben precise e riproducibili nelle discendenze. A riprova di ciò nel 1770 il naturalista Buffon stilò la "Table de l’Ordre des Chiens", colma d’illustrazioni tra cui figura un vero Alano arlecchino. Altrettanto innegabilmente si tratta di un Alano arlecchino quello riprodotto in un trattato dell'eminente naturalista svedese Carlo Linneo (1707-1778).
Si può quindi affermare che l'Europa Centrale e in particolare i Paesi Sassoni, siano stati il luogo d’origine dell’Alano attuale. Sorprende notare che non vi è alcuna dimostrazione che faccia immaginare che un cane simile all'Alano sia stato particolarmente stimato o richiesto in Danimarca, come potrebbe far pensare il nome "Danese" usato in Italia per indicare l'Alano fulvo o il termine "Great Dane" con cui è denominato nei paesi di lingua inglese. Divertente ma non certo scientifica è la spiegazione del Conte di Bjlandt nel suo famoso volume "Races de Chiens" (1897): suppone che il nome derivi dall'aspetto dell'Alano fulvo, alto e biondo come gli abitanti della Danimarca.
Per quanto nebulose possano essere le origini dell’Alano, alla Germania va riconosciuto, senza ombre di dubbi, il merito di aver selezionato e fissato le caratteristiche dell'Alano attuale. Il "Deutscher Dogger Club", società preposta a tutela della razza, fu fondato nel 1888 e il primo Standard risale al 1891. Da allora l'Alano si è diffuso in tutto il mondo, conquistando numerosissimi ammiratori per le sue qualità. Per quanto si riferisce al nostro Paese, le prime notizie sicure sulla presenza di Alani risalgono al 1902, ma solo intorno agli anni Venti la passione e l’impegno del conte Carlo Brasavola de Massa di Verona, che allevava con l'affisso "Alania", permisero di riuscire
ad avere i primi individui campioni.

LE CARATTERISTICHE DELLA RAZZA e IL CARATTERE[/size

L'Alano è un cane speciale, di una bellezza grandiosa, da mozzare il fiato, non a caso soprannominato APOLLO e unico per aspetto e carattere. Conscio della sua mole e della sua forza, da adulto è particolarmente attento a non provocare danni alle persone o alle cose che lo circondano. Estremamente sensibile, è particolarmente delicato e protettivo nei confronti dei più deboli.
L'amore e l'attaccamento quasi morboso che nutre per i suoi padroni lo rendono un amico fantastico per tutta la famiglia. Per queste sue qualità si adatta a vivere bene anche in un piccolo appartamento, a patto che si possa portarlo a passeggio abbastanza spesso.
L'Alano cerca continuamente il contatto, anche fisico, con il padrone e predilige essere sempre compartecipe della vita familiare, per questo motivo cerca di occupare il minor spazio possibile pur di restare accanto ai suoi cari.
E’ un guardiano equilibrato. Non abbaia mai senza motivo, ma solamente quando è necessario. Cerca di fermare l'estraneo ringhiando o bloccandolo per impedirgli di fuggire. Attacca soltanto se percepisce la presenza di una grave minaccia o nel caso di un comportamento che ritenga pericoloso per chi è posto sotto la sua difesa, ovvero coloro che ama.
L'Alano è un cane di taglia gigante, e per questo alquanto delicato. Va tenuto in piena forma, nutrito correttamente e fatto vivere in ambienti salubri. Se si osservano questi principi, può vivere in perfetta salute per 10-12 anni. Come tutti i suoi simili di taglia, difficilmente raggiunge età più elevate. Un’alimentazione corretta è di essenziale importanza, specialmente nel periodo dell'accrescimento. Deve essere ricca di proteine, grassi e carboidrati, con una buona integrazione di calcio al fine di favorire la formazione dei legamenti e delle ossa, che rappresentano un punto delicato nella crescita di questo gigante che presenta un indice di crescita di circa cento volte oltre il peso presentato alla nascita.
Per queste particolarità, l'Alano richiede un padrone speciale. Si addice a colui che desidera un cane dal carattere stabile. Tuttavia, anche da adulto, conserva la gaiezza del cucciolo ed è quindi indispensabile che il proprietario lo faccia giocare e divertire. E’ necessario che socializzi fin da piccolo con le persone e con gli altri animali, e che il padrone lo porti spesso con sé nelle passeggiate in città o altrove.
Con una base di addestramento che gli permetta di essere ovunque, nonostante la taglia, un ospite ben accetto, l'Alano sarà sempre un amico di cui fidarsi, fiero di appartenere al suo padrone e felice che questi sia orgoglioso di lui.
La frase più ricorrente tra i proprietari di un Alano è: “Un Alano ti cambia la vita!!”
Nessun cinofilo saprà mai cosa significhi il vero amore se non dopo essersi specchiato negli occhi di un Alano. Solo allora scoprirà cos’è un colpo di fulmine e avvertirà di essersi innamorato perdutamente…. e sentirà di essere perdutamente ricambiato!
Se poi il nostro amico venisse a mancare il suo proprietario non lo sostituirà se non con un altro Alano. Solo chi lo ha posseduto ed amato sa che non può non essere esente dalla dipendenza…. un effetto collaterale…. l’alanite cronica !

[size=7]LO STANDARD


F.C.I. Standard Nr. 235/ 02 – 04 – 2001

Origini: Germania

Data della pubblicazione dello Standard Originale in vigore:
13 – 03 – 2001

Funzione: cane da accompagnamento, da guardia e da protezione.

Classificazione F.C.I. : Gruppo 2: Cani di tipo Pinscher e Schnauzer, Molossoidi,

Cani da Montagna e Bovari Svizzeri.

Sezione 2.1: Molossoidi non sottoposti a prova di Lavoro

Brevi cenni storici: I diretti antenati dell’attuale Alano Tedesco sono l’antico “ Bullenbeiser” e i grandi maschi impiegati nella caccia da seguita e in particolare al cinghiale, cani di struttura e conformazione intermedia tra un possente mastino di tipo inglese ( Mastiff) e un levriero agile e leggero. Sotto la denominazione di Dogge si intendeva un grande cane potente che non doveva obbligatoriamente appartenere ad una determinata razza. In seguito le denominazioni Ulmer Dogge ( Molosso di Ulm), Englische Dogge (Molosso Inglese), Danische Dogge (Molosso Danese), Hatzrude (Grande Maschio per la caccia da seguita), Saupacher (Acchiappascrofe o Cane da cinghiale) e Grosse Dogge ( Grande molosso) hanno designato differenti tipi di cani che si distinguevano per il colore del mantello e per la mole. Nel 1878, a Berlino, un comitato composto da sette allevatori e Giudici esperti, sotto la presidenza del Dottor Bodinus, prese la decisione di raggruppare tutte le suddette varietà sotto il nome di Deutsche Dogge (Alano Tedesco). In questo modo fu posta la prima pietra per l’allevamento di una razza di origine tedesca. Nel 1880, in occasione di un’esposizione a Berlino, fu redatto il primo Standard dell’Alano Tedesco. A partire dal 1888, la razza fu affidata al “Deutscer Doggen Club 1888 e.V.” che, nel corso degli anni, ha modificato lo Standard in più riprese. Forma e contenuto attuali corrispondono al modello proposto dalla F.C.I..

Aspetto generale: Nel suo aspetto generale l’Alano Tedesco unisce fierezza, forza ed eleganza in un insieme pieno di nobiltà. E’ grande, potente e di costruzione armoniosa. L’Alano, grazie alla mole unita alla distinzione, all’armonia dell’aspetto, alla proporzione delle forme, dà a colui che lo contempla l’impressione di trovarsi di fronte ad una statua piena di nobiltà. E’ l’Apollo delle razze canine.

Proporzioni fondamentali:
Il tronco, specialmente quello dei maschi si inscrive nel quadrato. La lunghezza del tronco (misurato dalla punta della spalla alla punta dell’ischio) non deve superare nei maschi il 5% dell’altezza al garrese e nelle femmine il 10%.



Comportamento e carattere: L’Alano è dotato di una bontà istintiva, affettuoso e attaccato ai suoi padroni, specialmente ai bambini, riservato con gli estranei. Si deve ricercare un cane da accompagnamento adatto alla vita in famiglia, senza paure e sicuro di sé, ricettivo all’apprendimento, privo di aggressività e dotato di soglia di reazione elevata.

TESTA:

Cranio : Armoniosamente proporzionata nell’insieme, lunga, stretta, con profili netti, molto espressiva, finemente cesellata ( soprattutto nella regione sott’orbitale ); le arcate sopraciliari sono ben sviluppate senza, tuttavia, essere salienti. La distanza dall’estremità del tartufo allo Stop deve corrispondere quanto più possibile alla distanza tra lo Stop e la cresta occipitale, quest’ultima è poco pronunciata. Le linee superiori del cranio e del muso devono essere parallele. Di fronte la testa deve apparire stretta, il muso deve essere più largo possibile e i muscoli delle guance ( masseteri ) solo leggermente accennati, mai marcatamente in rilievo.

Stop : nettamente pronunciato

Tartufo : Ben sviluppato, più largo che tondeggiante, con narici ben aperte. Deve essere nero, con l’eccezione degli Alani Arlecchini, per i quali il tartufo nero è ricercato, ma è ammesso il tartufo parzialmente depigmentato ( ladre ) o di color carnicino.

Muso : Profondo e più rettangolare possibile. Commessura labiale ben visibile. Labbra pigmentate di nero. Negli Arlecchini sono ammesse le labbra parzialmente o completamente depigmentate.

Mascelle / denti : Mascelle ben sviluppate, larghe. Dentatura robusta, sana e completa con chiusura a forbice ( 42 denti secondo la formula dentaria ).

Occhi : Di media grandezza con espressione viva, intelligente e amichevole, più scuri possibile, di forma ovale con palpebre ben aderenti. Negli Alani Blu sono ammessi gli occhi un po’ più chiari. Negli Alani Arlecchini sono ammessi gli occhi chiari, gazzuoli o di colore diverso tra loro.

Orecchie : naturalmente ricadenti, attaccate alte, di media grandezza, con margine anteriore aderente alla guancia.

Collo : Lungo, asciutto, muscoloso. Ben sviluppato alla base, si assottiglia leggermente verso la testa, il suo profilo è ben arcuato nella regione della nuca. Portato alto, leggermente inclinato in avanti.

TRONCO:

Garrese : E’ il punto più elevato del potente tronco. E’ costituito dal margine superiore delle scapole che superano le apofisi spinose delle vertebre.

Linea superiore : Dorso corto e ben teso, quasi rettilineo, leggermente inclinato verso il posteriore.

Rene : Leggermente arrotondato, largo e con muscolatura forte.

Groppa : Larga, ben muscolata, leggermente inclinata dal sacro alla radice della coda, si fonde senza interruzioni nell’attaccatura della coda.

Torace : disceso fino a livello dei gomiti. Coste ben cerchiate inclinate verso il posteriore. Gabbia toracica di buona larghezza, con petto pronunciato.

Linea inferiore : Ventre ben retratto, a formare una curva aggraziata che si prolunga nella linea inferiore del torace.

Coda : Raggiunge il garretto. Attaccata alta e larga, si assottiglia progressivamente verso l’estremità. In riposo pende in posizione naturalmente distesa, in movimento o quando il cane è eccitato, si incurva leggermente a sciabola, ma senza sorpassare sensibilmente la linea del dorso. La coda con peli lunghi sulla faccia inferiore non è desiderata.

ARTI:
Anteriori

Spalla : Dotata di muscolatura potente. Scapola lunga e obliqua, a formare col braccio un angolo compreso tra i 100 e i 110 gradi.

Braccio : Robusto e muscoloso, ben aderente al torace, deve essere un poò più lungo della scapola.

Gomito : Non deve essere rivolto né all’interno né all’esterno.

Avambraccio : Robusto, muscoloso, perfettamente in appiombo sia di fronte che di profilo.

Carpo : Robusto, solido, si continua armoniosamente con l’avambraccio.

Metacarpo : Robusto, in appiombo visto di fronte, solo leggermente inclinato in avanti visto di profilo.

Piedi anteriori : Rotondi, con dita fortemente arcuate e ben chiuse ( piede di gatto ). Unghie corte resistenti, più scure possibile.

Posteriori : L’intera l’ossatura del posteriore è ricoperta da muscoli potenti che rendono la groppa, le anche e le cosce larghe e arrotondate. Visti da dietro, i posteriori, robusti e dotati di buone angolazioni, sono paralleli agli anteriori.

Coscia : Lunga, larga, molto muscolosa.

Grassella ( ginocchio ) : Solida, posta all’incirca sulla verticale dell’anca.

Gamba : Lunga, più o meno della stessa lunghezza della coscia, ben muscolata.

Garretto : Solido, robusto, né rivolto all’esterno né all’interno.

Metatarso : Corto, solido, pressoché perpendicolare al suolo.

Piedi Posteriori : Rotondo, con dita decisamente arcuate e ben chiuse ( piede di gatto ). Unghie corte, resistenti, più scure possibile.

ANDATURA : Armoniosa, morbida, con buon allungo, leggermente elastica; gli arti visti dal davanti o da dietro, si muovono parallelamente al piano del corpo.

PELLE : Ben aderente e ben tesa. Nei soggetti unicolori ben pigmentata; nei soggetti Arlecchini la ripartizione del pigmento corrisponde essenzialmente alla ripartizione delle macchie.

MANTELLO

Pelo : Cortissimo e fitto, liscio, lucente e ben aderente al corpo.

Colore : L’Alano è allevato in tre varietà di colori distinti: Fulvo e Tigrato, Arlecchino e Nero, Blu.

Fulvo : Mantello dal giallo-oro chiaro al giallo-oro intenso. E’ ricercata la maschera nera. Piccole macchie al petto e ai piedi sono indesiderate.

Tigrato : Colore del fondo dal giallo-oro chiaro al giallo-oro intenso con striature nere più regolari possibile e nettamente disegnate, che seguono la direzione delle costole; è ricercata la maschera nera. Piccole macchie al petto e si piedi sono indesiderate.

Arlecchino bianco e nero ( detto un tempo Tigerdoggen ) : Fondo del mantello bianco puro, quanto più possibile privo di moschettature, con macchie nero lacca dal contorno strappato di dimensioni varie e ben ripartite su tutta la superficie del corpo. Macchie parzialmente grigie o brune sono indesiderate.

Nero : Nero lacca, sono ammesse macchie bianche. Fanno parte di questa varietà gli Alani Mantel Tiger, nei quali il nero copre il tronco come un mantello, mentre il muso, il collo, il petto, il ventre e l’estremità della coda possono essere bianchi, così come gli Alani Platten nei quali il mantello è bianco con grandi macchie nere.

Blu : Blu acciaio puro, sono ammesse macchie bianche al petto e ai piedi.

MOLE : L’altezza minima al garrese è 80 cm. per i maschi e 72 cm. per le femmine.

DIFETTI : Tutto ciò che si allontana da quanto precedentemente detto deve essere considerato difetto, che sarà penalizzato secondo la gravità. In particolare:

· Aspetto Generale : Assenza di dimorfismo sessuale. Mancanza di armonia delle forme. Soggetti troppo leggeri o troppo pesanti.

· Comportamento e carattere : Mancanza di sicurezza. Nervosismo. Soglia di eccitazione bassa.

· Testa : Assi cranio-facciali non paralleli. Cranio convesso ( a mela ). Linee axio-facciali convergenti. Stop poco pronunciato. Muscolatura delle guance ( masseteri ) troppo sviluppata.

· Muso : Muso appuntito. Labbra troppo poco sviluppate, o troppo sviluppate ( labbra fluttuanti ).Canna nasale concava, convessa ( montonina ) o discendente verso l’avanti ( naso aquilino ).

· Mascelle / Denti : Qualsiasi diversità da una dentatura completa ( si ammette unicamente l’assenza dei P1, ossia del primo premolare, nella mascella inferiore. La posizione irregolare degli incisivi, anche se non compromette la chiusura normale della mascella. Denti troppo piccoli.

· Occhi : Palpebre non aderenti al globo oculare. Congiuntiva troppo arrossata. Occhi chiari, color giallo ambra, occhi blu slavato, occhi di colore diverso tra loro nei cani unicolore. Occhi troppo distanti tra loro, troppo piccoli, infossati o sporgenti.

· Orecchie : Attaccate troppo alte o troppo basse. Non aderenti o appiattite contro le guance.

· Collo : Corto, tozzo. Collo detto di cervo. Pelle del collo troppo lassa, giogaia.

· Linea Dorsale : Dorso insellato. Dorso di carpa. Dorso troppo lungo. Groppa più alta del garrese.

· Groppa : Orizzontale o troppo inclinata.

· Coda : Troppo grossolana. Troppo corta o troppo lunga. Attaccata troppo bassa o portata troppo alta oltre la linea del dorso. Coda ad uncino, arrotolata o deviata lateralmente. Coda deturpata da traumatismo, ingrossata alla sua estremità o amputata.

· Torace : Coste piatte o troppo cerchiate (torace a botte). Larghezza o profondità del torace insufficiente. Sterno troppo sporgente (petto di pollo ).

· Linea inferiore : Ventre troppo poco retratto. Mammelle troppo evidenti.

· Arti Anteriori : Angolazioni insufficienti. Ossatura troppo leggera, muscolatura poco sviluppata. Anteriore non in appiombo in stazione.

· Spalla : Spalla mal inserita, troppo caricata. Scapola troppo dritta.

· Gomito : Scarsa solidità del gomito. Deviato all’esterno o all’interno.

· Avambraccio : Non in appiombo. Aumentato di volume in corrispondenza del Carpo.

· Carpo : Aumentato di volume. Troppo inclinato o troppo dritto.

· Metacarpo : Troppo flesso o troppo verticale.

· Arti Posteriori : Angolazioni troppo chiuse o troppo aperte. Garretti chiusi, vaccinismo o cagnolismo.

· Garretti : aumentati di volume. Poco solidi.

· Piedi : Piatti, dita aperte o troppo lunghe. Speroni.

· Andatura : Passo corto. Andatura rigida. Ambio frequente o continuato. Mancanza di coordinazione tra anteriore e posteriore.

· Pelo : Pelo duro, pelo opaco.

· Colore :

FULVO : Mantello giallo grigiastro, giallo bluastro, isabella, o giallo sporco

TIGRATO : Fondo del mantello blu argento, blu isabella, tigrature slavate.

ARLECCHINO : Fondo del mantello punteggiato di grigio blu, macchie in gran parte di colore giallastro o grigio blu.

NERO : Nero con riflessi gialli, bruni o bluastri.

BLU : Mantello con riflessi giallastri o nerastri.



DIFETTI GRAVI

· Comportamento e carattere : Timidezza.

· Mascella/Denti : Chiusura a tenaglia.

· Occhi : Ectropion, Entropion.

· Coda : Coda spezzata.

DIFETTI ELIMINATORI

· Comportamento e carattere : Aggressività, mordacità per paura.

· Tartufo : Naso carnicino, narici separate da un profondo solco.

· Mascella / Denti : Prognatismo, enognatismo, deviazione laterale della mandibola.

· Colore del Pelo : Alani Fulvi e Tigrati con lista bianca, collare bianco, piedi, balzane ed estremità della coda bianchi. Alani Blu con lista, collare, piedi, balzane ed estremità della coda bianchi. Alani Arlecchini : soggetti bianchi senza tracce di nero ( Albini ), soggetti sordi, Alani dal mantello detto porcellanato, nei quali predominano le macchie blu, grigie, fulve o anche tigrate; Alani Merle ( fondo del mantello grigio con macchie nere ).

· Mole : Al di sotto del minimo prescritto dallo Standard.

Nota bene: I maschi devono avere due testicoli di aspetto normale discesi nello scroto

Crediti: XXX
 
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