Cos'è la Pet Therapy?

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Elly&Brando
view post Posted on 8/9/2010, 12:28 by: Elly&Brando




Aggiungo qualcosina ^^

Su quali persone si utilizza la Pet Therapy
I bambini sono i soggetti che meglio rispondono alla PT perché la loro comunicazione è spontanea e basata su uno scambio di tipo emotivo-affettivo. Si è visto che coloro che mostrano problemi di apprendimento riescono, grazie all'interazione animale, ad acquisire autostima e fiducia in stessi. La PT viene praticata nelle scuole, nelle comunità di recupero per portatori di handicap fisici e/o psichici, nelle carceri e all'estero anche negli ospedali e nelle case di cura.
Buoni risultati si sono ottenuti grazie alla PT anche nell'inserimento dei bambini all'interno di un nucleo familiare adottivo. Inoltre, rispetto ai rapporti con i propri coetanei, coloro che possiedono animali godono di una maggiore stima e considerazione, poiché l'animale tra i bambini suscita ammirazione, curiosità, interesse, facilitando, oltre che il contatto sociale, tutti quegli insegnamenti che non fanno parte del normale apprendimento.
Inoltre la PT è di ausilio per quegli gli anziani che soffrono la depressione e la solitudine spesso legate alla perdita del coniuge.

Campi di applicazione della Pet Therapy
L'autismo, i disturbi comportamentali, le sindromi depressive e le disabilità, sono le patologie in cui ci si avvale dell'azione co-terapeuta animale. In Italia il campo dove maggiormente si applica la PT è quello psicologico o psichiatrico. Il rapporto che si stabilisce tra persona ed animale aiuta tutti coloro che per motivi anche di handicap fisico tendono a confinarsi nell'isolamento. Oppure chi, come ad esempio l'anziano, vive le frustrazioni di uno svuotamento del proprio ruolo sociale.
La relazione tra essere umano ed animale può colmare i disagi interiori e riequilibrare lo stato psichico affetto dalla solitudine e dalla depressione.

Le figure professionali nella Pet Therapy
Attenzione la PT non significa che la semplice presenza di un animale determini la risoluzione dei problemi. E' necessario un intervento coordinato di professionisti quali: psicologi, medici, psichiatri, pedagogisti, fisioterapisti, esperti di handicap, veterinari, educatori cinofili.

Gli effetti psicologici della Pet Therapy
Un elemento fondamentale del rapporto uomo/donna-animale, è dato dal contatto fisico. La sensazione tattile conduce alla coscienza della propria corporalità e alla formulazione di un'identità' personale e psicologica. Sappiamo che la mancanza (o la carenza) di stimoli corporei nell'infanzia è uno dei fattori responsabili di ritardo fisico e psichico, dell'autismo, delle sindromi di deprivazione e delle difficoltà relazionali. La PT induce:
La socializzazione
La comunicazione fra l'animale e la persona si realizza con gesti, sguardi e contatti. Questo tipo di rapporto basato sulla naturalezza e la spontaneità, a volte difficili nelle convivenze tra esseri umani, determina una sorta di tranquillità e di sicurezza riducendo in questo modo uno stato ansiogeno. Inoltre l'assenza di atteggiamento competitivo o minaccioso nel proprio animale, ha effetti di contenimento delle angosce e delle apprensioni.
Il gioco
Il cane è naturalmente l'animale più spesso impiegato perché in grado di favorire l'attività ludica e quindi il piacere ed il buon umore. Anche nel caso di disabilità motoria, l'esercizio fisico del gioco con la palla o la semplice spazzolatura del mantello dell'animale risultano più efficaci degli esercizi fisici imposti dalla terapia riabilitativa. Ma anche coccolare ed accarezzare un gatto induce, attraverso le sue fusa e la consistenza del suo pelo, sensazioni di gradevolezza specie per i bambini non vedenti, riducendo l'ansia legata al disagio.
La responsabilizzazione
Accudire un animale richiede delle attenzioni ed obbliga a svolgere delle mansioni che possono essere importanti per la crescita e lo sviluppo in ambito adolescenziale.

La scelta degli animali
Gli animali hanno un'intelligenza di tipo emozionale ed è proprio su questo aspetto che si fondano i successi della PT. Da sottolineare che l'animale in sé non ha una funzione "terapeutica" ma è il rapporto che si stabilisce tra lui e il soggetto umano. Questo è un aspetto di vitale importanza e deve essere valutato insieme alle esigenze e alla conoscenza delle problematiche individuali profonde. I cani figurano come ottimi soggetti nei pazienti con patologie di tipo cronico o con forme depressive, per la capacità di stimolare l'attività motoria e di indurre il gioco. I gatti, poiché si adattano bene alla vita d'appartamento, possono essere utili per quelle persone come gli anziani o i disabili costretti a trascorrere molte ore in casa. Il cavallo, in casi più limitati per ovvi motivi legati alla mole, si è dimostrato utile per il recupero della disabilità motoria.

Il carattere degli animali
Deve essere scelto in base al temperamento e all'attitudine. Deve essere un soggetto con una scarsa reattività in presenza di altri animali o di persone, avere una indole pacifica, una buona capacità di memoria e di apprendimento. L'animale deve "operare" in condizioni igienico sanitarie ottimali ed il veterinario deve vigilare sul suo stato di salute con scadenze periodiche mensili. Oltre che garantire l'aspetto sanitario, il veterinario dovrà valutare se intervengono modifiche nel comportamento dell'animale o se fattori stressanti, determinano un cambiamento del suo comportamento. Dobbiamo tenere sempre presente che l'animale impiegato in questa attività, subisce degli stimoli stressanti provenienti sia dall'ambiente esterno che dal tipo di lavoro, di conseguenza l'occhio attento del veterinario saprà cogliere tutti quei segnali di "disagio" che il soggetto può mostrare in maniera indiretta (inquietudine, leccamenti ossessivi di parti del suo corpo, etc.)
Oltre al cane, al gatto e al cavallo in letteratura vengono riportati casi d'impiego di delfini, piccoli roditori, animali da cortile, caprette.
 
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11 replies since 28/6/2010, 13:32   245 views
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