Gastroenterite Emorragica o Parvovirosi

« Older   Newer »
  Share  
Elly&Brando
view post Posted on 29/9/2010, 21:10




Cosa provoca la parvovirosi?
La parvovirosi è una malattia virale contagiosa, ad alto tasso di mortalità, caratterizzata da gastroenterite e più raramente da miocardite.
imageLa patologia è causata da un DNA-virus della famiglia Parvoviridae, genere Parvovirus, che comprende oltre al virus della parvovirosi canina, il virus della panleucopenia del gatto, il virus della parvovirosi canina ed il virus della gastroenterite del visone.

Il virus colpisce i canidi, soprattutto il cane cucciolo, tra i 30 giorni e i 3 mesi di età.
La malattia è comparsa verso la fine degli anni ’70 e in breve tempo si è diffusa in quasi tutti i Paesi del mondo a causa dell’enorme resistenza del virus nell’ambinte esterno.

Nel cane si ritrovano due ceppi del parvovirus:

- CPV1: correlato sporadicamente a sintomatologia gastroenterica e respiratoria in cuccioli di 1 settimana di vita, determina quasi sempre la morte del soggetto colpito. Nelle femmine gravide può determinare aborto.
- CPV2: a sua volta suddiviso in 2 sottogruppi, 2a e 2b, è l’agente della gastroenterite-miocardite: questo ceppo deriva antigenicamente dal parvovirus felino. Tali varianti sono attualmente responsabili della forma morbosa mentre lo stipite originale CPV-2 continua ad essere presente solo nei vaccini.

La trasmissione della parvovirosi avviene per:

- Via orizzontale sia direttamente per contatto con animali malati che indirettamente, attraverso oggetti o strumenti;

- Via verticale: da mamma infetta al cucciolo per via transpalcentare.

Come si sviluppa la malattia?
Il parvovirus ha come bersaglio le cellule in intensa replicazione.
La gastroenterite emorragica si può presentare in tre forme cliniche:
imagesangue-nellintestino- Gastroenterite emorragica: il virus penetra per via oro-nasale e si ha una prima replicazione nelle tonsille. Dopo circa 1 giorno dall’infezione, il virus invade il torrente circolatorio: si ha quindi viremia ed una seconda replicazione del virus in milza, timo, linfonodi e placche di Payer, dove determina necrosi (morte) dei tessuti. È in questa fase (4-5 giorni dopo l’infezione) che il virus penetra nella mucosa intestinale andando a localizzarsi nelle cellule epiteliali delle cripte, alla base dei villi presenti nel tenue, determinando diarrea, solitamente emorragica. L’eliminazione del virus con le feci inizia 3-4 giorni dopo l’infezione, con un picco 4-7 giorni dopo. L’eliminazione fecale persiste per circa 40 giorni dopo la guarigione clinica. I primi segni clinici compaiono 7-10 giorni dopo l’infezione.
- Miocardite: compare nei cuccioli molto giovani, entro le prime due-tre settimane di vita o in soggetti che si
infettano in utero negli ultimi 15 giorni di gravidanza. Nel cane le cellule miocardiche sono infatti in intensa moltiplicazione fini alla terza settimana di vita, per cui rappresentano delle ottime cellule bersaglio per il parvovirus. Questo tipo di forma è oggi rara, per l’aumento dell’immunità di popolazione che si è instaurata mediante vaccinazione.

- Forma subclinica


Segni Clinici:
Forma enterica: si manifesta in cuccioli neonati o in svezzamento (con il cambio di alimentazione vi è un rapido turnover dell’epiteliintestinale) Questa forma determina nell’animale: depressione, anoressia, febbre, vomito e diarrea emorragica.
Nel cucciolo affetto da parvovirosi abbiamo: addome teso e retratto, schiena inarcata (falsa cifosi) e riluttanza al movimento, che accompagna i sintomi sopra riportati.

- Forma miocardica: determina una miocardite acuta non suppurativa nei cuccioli neonati (nati da madri non vaccinate). Dà una manifestazione improvvisa, che si presenta con dispnea e morte rapida del cucciolo colpito. Talvolta si manifesta alcune settimane dopo guarigione dalla forma enterica. E’ un’ insufficienza cardiaca acuta, con dilatazione delle cavità cardiache, edema polmonare, congestione epatica, idrotorace e ascite. All’esame istologico si rilevano striature biancastre sul miocardio. E’ una forma oggi molto rara.

- Forma subclinica: questa forma si rinviene piuttosto frequentemente ed è caratterizzata da lieve depressione del sensorio, anoressia, diarrea lieve e modesta leucopenia.

Immunità:

Come tutti i parvovirus, il virus della gastroenterite emorragica è molto immunogeno: gli anticorpi compaiono in circolo dal 4°giorno dopo l’infezione e persistono per 2 anni.
Per la protezione del cucciolo è importante l’immunità umorale data dalle immunoglobuline circolanti, e non quella locale, per cui è fondamentale che il cucciolo nasca da madre regolarmente vacciata ed assuma quindi gli anticorpi tramite il colostro e venga poi immediatamente sottoposto a vaccinazione nei confronti del parvovirus.

Diagnosi:
Si può fare su base clinica: il sospetto deve venire quando il cucciolo presenta:

- Vomito

- Diarrea emorragica

- Depressione del sensorio

- Segni di disidratazione.

L’esame emocromocitometrico solitamente mette in evidenza una marcata diminuzione dei globuli bianchi (< 4000 WBC/mm3): questa diminuzione è correlata alla capacità del virus di replicare negli organi linfoidi.

imageTra le diagnosi differenziali che il veterinario deve porre abbiamo: cimurro, coronavirosi ed infestazioni da coccidi.
La diagnosi virologica, ovvero basata sull’identificazione dell’agente virale nelle feci e nei tessuti, si può effettuare mediante: osservazione di un campione di feci al microscopio elettronico; test di emoagglutinazione sulle feci (test di elezione); ELISA, PCR; immunocromatografia.

Trattamento:
Non esiste una specifica terapia nei confronti della gastroenterite emorragica, per questo la vaccinazione è fondamentale. Si può fare solo una fluidoterapia per correggere la disidratazione e gli squilibri elettrolitici e si possono usare antibiotici ed antiemetici per contrastare il vomito. I cuccioli malati dovrebbero essere isolati e tenuti in un ambiente caldo. Nei casi più gravi possono essere somministrati sieri iperimmuni, utili anche contro le endotossine prodotte dal virus e cortisonici per ridurre la febbre e prevenire/trattare lo shock. Finchè il vomito non si arresta è meglio non somministrare cibo agli animali e nutrire il cucciolo solo per via endovenosa.

Superata la fase critica bisogna invece prestare molta attenzione alla dieta, somministrando alimenti molto digeribili, poiché l’intestino ha bisogno di tempo per riparare le lesioni causate dal virus e spesso anche in età adulta, la capacità di assorbimento dell’intestino risulta compromessa, perché i villi, una volta distrutti, non rigenerano più.

Prognosi:
La guarigione dai segni clinici si ha in genere entro 7 giorni dalla comparsa, anche se il cucciolo continuerà ad eliminare il virus ancora per diverso tempo. La mortalità resta tuttavia alta a causa della grave disidratazione che si crea a causa del vomito e della diarrea incoercibile.

Profilassi:
La prevenzione dell’infezione va fatta su 2 fronti:

- Profilassi ambientale: disinfezioni accurate e continue con candeggina.
- Profilassi vaccinale: esiste un periodo critico per il cucciolo in cui il titolo degli anticorpi passivi (che possono perdurare da 9 a 18 settimane) può interferire con la vaccinazione ma non risultare protettivo verso cariche virali elevate.
Per l’allestimento dei vaccini vengono attualmente impiegati ceppi di CPV-2, che sono in grado di stimolare una immunità in grado di prevenire l’infezione naturale sostenuta dalle varianti antigeniche CPV-2a e CPV-2b. Si devono fare 2 interventi ad intervalli di 3 settimane a partire dalla 6-9 settimana.
Nonostante la diffusione della profilassi vaccinale, numerosi sono i casi d’infezione che continuano ad essere segnalati.
 
Top
0 replies since 29/9/2010, 21:10   139 views
  Share