| Non dorme bene, rifiuta il cibo, si morde le zampe. In altre parole, soffre di disturbi nervosi. Può accadere. Anzi, succede sempre più spesso, almeno secondo una recente indagine della Tufs University (USA) che ha stimato come il 40% dei 77 milioni di cani che vivono nelle famiglie americane abbia un non meglio precisato "disturbo comportamentale" curato spesso con psicofarmaci. Scoprire, quindi, che anche i nostri migliori amici possano soffrire di ansia e depressione, attacchi di panico, disturbi ossessivo-compulsivi, deficit di attenzione o narcolessia sorprendente e fa riflettere. E viste le somiglianze tra i malesseri degli uomini e quegli degli animali, alcuni psichiatri d'Oltreoceano hanno deciso di studiarli più a fondo, così da mettere a punto le cure più efficaci.
Una vita troppo sedentaria Ma perché i cani soffrono di depressione? In primo luogo vivono a lungo, ed è quindi normale che nell'arco di un'esistenza così lunga possano presentarsi disturbi che prima non balzavano all'occhio. In secondo luogo, oggi lo stile di vita di molti cani è sempre più simile a quello dei proprietari: passano ore sdraiati su tappeti e divani, fanno poco movimento, hanno la ciotola sempre piena e restano a casa soli gran parte della giornata. <<il guaio è che troppo spesso ci si dimentica che sono animali e non bambini, che hanno esigenze proprie e che certe situazioni sono innaturali per loro>> commenta Andrea Calderone, veterinario.
I sintomi più comuni <<la depressione è uno dei disturbi più frequenti>> spiega Calderone <<può essere lieve o seria: apatia, pigrizia, appetito fluttuante, riposo difficile, disturbi ossessivi (il cane si rincorre la coda, si morde i fianchi e zampe fino a ferirsi) sono i sintomi tipici. Esiste anche una forma del cane anziano, definita "involutiva" e che può comportare anche stati di confusione mentale, tendenza all'isolamento e incapacità di trattenere la pipì e le feci>>. Un altro male moderno è l'ansia, comunissima quella da separazione: <<il cane che ne soffre si agita, non riesce a stare fermo, fa danni in casa, abbaia, si lamenta. Nei casi più seri può avere attacchi di panico o comportamenti aggressivi>> prosegue l'esperto. E' il veterinario a stabilire la cura migliore, che di solito prevede la prescrizione di farmaci specifici e una terapia comportamentale. <<in genere dopo una ventina di giorni si hanno già i primi risultati>> assicura Calderone. <<sono molto utili anche i dispositivi che diffondono feromoni (ormoni naturali tranquillizzanti) e la disponibilità del proprietario a passare più tempo con il proprio animale. Secondo una ricerca dell'Università di San Francisco in California, poi, ci sarebbero anche razze predisposte geneticamente a sviluppare negli anni determinati problemi: il Dobermann, per esempio, il Dalmata, il Bull Terrier, il Pastore Tedesco, l'Alano, il Golden Retriever e il Labrador. <<difficile dire se sia vero o meno>> conclude il nostro esperto <<anche perché contano moltissimo le esperienze che il cane ha vissuto in passato e l'ambiente in cui abita. Di certo la cosa più importante è che ogni proprietario conosca bene le caratteristiche della razza del suo animale e gli proponga una vita che non dimentichi mai le sue esigenze>>.
Donna Moderna
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